Discorsi alla Nazione
Pubblicato il 19 ottobre 2022 di Davide Galipò
Lo spettatore è introdotto
in una sala cinematografica
senza sedie, ai cui lati
vengono disposti degli altoparlanti.
Da questi si diffonde
una serie di discorsi alle nazioni europee
dei grandi dittatori del passato:
Mussolini, Franco, Hitler, Pinochet.
Avvicinandosi agli altoparlanti
possono essere compresi
nella loro interezza.
Sul fondo della sala, su uno schermo
viene proiettato un film muto
consistente in due labbra femminili.
Il filmato presenta poi dei frame
provenienti dai CIE libici:
radiografie di fratture, contusioni, traumi
che – spesso – vengono inviate
alle famiglie per chiedere un riscatto.
Le fotografie durano pochi secondi
e non vengono percepite dallo spettatore
se non a livello subliminale.
Man mano che il filmato va avanti
il volume dei discorsi alle nazioni aumenta
fino a sovrapporsi l’un l’altro.
Un suono acuto interrompe il brusio.
Sullo schermo un veloce montaggio
delle fotografie dei prigionieri libici.
Due altoparlanti all’uscita diffondono
il plagio di massa necessario
View original post 39 altre parole
(omaggio a D. Galipó)
L’inverno porta tagli e contrappesi.
Sushi di calore.
Il disastro delle mani
e nel vento gli ammanchi di maniglie.
Il silenzio penetra l’ozio delle parole,
quando naviga, cade sull’interrotta livida lavagna.
In un angolo di stelle ammucchiata
tutta la santa inclinazione.
I minuti tramutano le foglie
infastidiscono
centrano fragole dentro un barattolo.
Roma New York Roma.
Nell’intreccio la sequenza del sole.
L’oracolo uno spazio rotto.
La stessa consistenza della gabbia.
La posa utile di un piccione
appuntato sulla giacca.
L’imbarazzo del corpo mirato e sbagliato.
Le mani esplose silenziose.
Un corpo ripartito. Duplicato.
Dagli spermatozoi al pedalò,
in lungo in largo tra le parentesi.
Lo stesso chewing gum rimasticato.
Dal pavimento al tacco.
Grazie
Grazie a te Mauro, della ripubblicazione e dell’omaggio.
Un caro saluto
Davide