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Alla accesa multicolorità della poesia di Martina Campi, fanno da contrasto, o meglio lavorano in controtempo, i due disegni di Francesco Balsamo, che, con il loro asciutto bianco e nero, accompagnano il volume in apertura e chiusura. A rendere il libro ancora più ricco, contribuisce, inoltre, la corposa, attenta e precisa presentazione al testo, che, in prefazione, ci regala la perizia di analisi che da sempre contraddistingue ogni scritto di Sonia Caporossi.

https://youtu.be/mbp1uzR86Wg

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Martina Campi, ( ) – Partitura su riga bianca

Arcipelago Itaca, Osimo (AN) 2020

di Francesco Lorusso

Siamo nell’era in cui la tecnologia ci fornisce mezzi di produzione video/sonori e fotografici che, già prima dello scatto, permettono, ad esempio ad un’immagine, una sorta di imbellettatura: un offuscamento di parti che si vogliono mettere meno in risalto, o ricampionamenti cromatici, ad opera degli stessi mezzi tecnologici in piena autonomia, di zone percepite come poco utili, esaltando, amplificando, di contro, alcuni elementi del reale, saturando e appaiando sfumature che, da racchiuse in uno schermo, tornano a noi quasi in un unico gradiente di tinta, influenzando anche il nostro modo “naturale” di vedere (e di pensare). Ciò che ci circonda viene, dunque, inevitabilmente modificato, fino anche a condizionare inconsapevolmente i suoni e le parole che pronunciamo. Tutto il “reale”, visto attraverso questi moderni diaframmi, si ritrova alterato nei suoi spettri di significato/significante.

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