Lo zoom operato da Antonella Doria mette in luce, magari talvolta anche per il tempo di un verso o di una sequenza brevissima, un singolo elemento. Come in un flash, o un appunto solo accennato.
(Dalla presentazione di Luigi Cannillo)
di Luigi Cannillo

Al centro della poesia di Antonella Doria si è andata realizzando progressivamente la concezione – e la pratica – di un poema incessante. Sia nelle singole raccolte che attraverso l’opera, complessivamente intesa, che si è sedimentata nel tempo. Alle fondamenta di questa concezione appartiene (e non solo inizialmente, nel titolo della prima raccolta) l’elementoacqua: per le sue caratteristiche di fluidità, di memoria ancestrale. E, successivamente, il mare, che nella sua natura separa e unisce paesi, in particolare il Mediterraneo come via di comunicazione, culla di culture, percorso di speranza e di tragedia dei fenomeni di migrazione. Infine, alla conclusione del viaggio, l’approdo, il porto, la metropoli con l’incrociarsi di corpi e destini, nella condizione dell’esilio.
Lo scorrere, il sovrapporsi e la profondità caratterizzano l’incontro nelle via d’acqua e di terra, nei continui rivolgimenti della Storia e delle Ere, nel riunire e separare individui…
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